uso suolo – obiettiv1

Rigenerazione urbana

ROTTAMAZIONE ECOLOGICA

Intervenire sul patrimonio edilizio esistente al fine di rigenerare la città. Lo spazio urbano e il territorio metropolitano sono il luogo nel quale diversi cicli di vita si succedono e si sovrappongono. La città può essere letta come “risorsa rinnovabile con processi di trasformazione continui nei quali l’energia grigia (energia incorporata dei processi di produzione) ci aiuta a guardare tutto ciò che è contenuto nella città come un patrimonio di energia” (cfr. Paola Viganò).

Bisogna altresì essere in grado di promuovere azioni responsabili di demolizione e ricostruzione di ampio respiro. Quindi riqualificare non solo a partire dalle aree dismesse, ma anche da quelle edificate e non più adatte a soddisfare quantitativamente e soprattutto qualitativamente le esigenze di residenzialità e di socialità della popolazione. “Il tema della demolizione può incrementare l’equilibrio tra sfera urbana, sfera naturale e sfera rurale. Attraverso una grande operazione selettiva di demolizione può essere giusto perseguire questa azione” (cfr. Stefano Boeri).

Le azioni utili a raggiungere questo scopo riguardano politiche sulla fiscalità, “che incoraggiano e agevolano la riqualificazione immobiliare, e sulla semplificazione burocratica, che rende possibile e flessibile la modifica di destinazioni d’uso delle distribuzioni funzionali dell’esistente e sugli iter autorizzativi dello sviluppo in generale, anche come elementi di attrazione di risorse crowdfunding e investimenti esterni” (cfr. Tommaso Santini).

STRUMENTI A SOSTEGNO DEI PROGRAMMI DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA

Il modello è quello delle ESCO (Energy Service COmpany): società che si fanno carico, assumendo il rischio, del costo di riqualificazione e ricavano reddito dal risparmio energetico, idrico e manutentivo degli immobili riqualificati; “queste possibilità fanno in modo che l’edilizia trovi nella rigenerazione la fonte del finanziamento” (cfr. Leopoldo Fryerie).

Questi processi possono essere interamente gestiti da privati o potrebbero diventare parte di offerte delle aziende di utilities. La riqualificazione energetica costituisce una grande opportunità per rilanciare un mercato delle costruzioni che versa in condizioni molto difficili.

IL CONTESTO: ATTIVAZIONE E RIQUALIFICAZIONE DELLO SPAZIO PUBBLICO

Il tema è qualificare lo spazio pubblico per riattivare porzioni di città ed incentivare nuovi investimenti privati. In questo caso le strategie da adottare possono essere rappresentate da occupazioni temporanee di suolo pubblico ed anche un riordino del disegno dello spazio urbano.
“Liberalizzare tutto ciò che è pubblico spettacolo (non avere più SIAE, non avere più costi pensionistici, non aver più controllo dell’annuario, non aver più vigili del fuoco ecc…), sotto una certa soglia di pubblico e all’interno di una certa fascia oraria è un modo per aumentare le superfici di spazio ad uso pubblico e collettivo all’interno di un sistema diffuso di spazi a gestione privata ed è una risposta che si da alla domanda culturale, ricreativa ma anche produttiva ed economica (ad esempio: la filiera della musica è importantissima, sono centinaia di liberi professionisti e piccole imprese)” (cfr. Stefano Boeri).

È prioritario adottare una strategia di attivazione degli spazi pubblici esistenti attraverso un piano che metta in relazione le funzioni presenti con il ruolo che può giocare lo spazio pubblico. Questa strategia favorisce nuovi luoghi per la socialità e rigenera quelli già presenti attraverso “meccanismi di “movida mobile” e diffusa nel territorio, non solo concentrata nei capoluoghi di provincia” (cfr. Stefano Boeri).
Sarà necessario intervenire con azioni fisiche concrete di decoro urbano al fine di favorire meccanismi che determinino uno spazio pubblico sempre pronto ad evolvere e trasformarsi a seconda di necessità ed occasioni.

Anche il diritto di accesso dei bambini allo spazio pubblico potrebbe costituire un’occasione di riqualificazione implementando aree di svago, gioco e condivisione anche minime ma presenti capillarmente. La partecipazione, da questo punto di vista, gioca un ruolo chiave perché permette di costruire spazi attenti ai desiderata della cittadinanza e aumenta il grado di coinvolgimento collettivo attivando di volta in volta nuove proposte e idee per vivere e condividere lo spazio.

LA TENSIONE AL FUTURO: I PROGRAMMI PER LA CITTÀ INTELLIGENTE

Attivare e incentivare, anche attraverso fondi per la ricerca (Horizon 2020), tecnologie già sperimentate o sperimentabili di intervento sull’esistente con meccanismo di recupero dell’energia ci dà modo di elevarci dal ruolo passivo di consumatori a quello attivo di produttori di energia. Per fare questo sarà necessario sostenere i programmi per la smart city e investire sulle improvement technologies al fine di individuare nuove risorse. “È in questi termini che bisogna porre il discorso oggi […]. Ci sono tecnologie già sperimentate o sperimentabili di intervento sull’esistente per cui, per esempio, sostituendo le facciate, aumentando lo spazio sui grandi edifici pubblici o di edilizia residenziale pubblica (ossia i grandi palazzi di cui è pieno il territorio in alcune zone, soprattutto di Mestre), con degli interventi molto mirati di recupero dell’energia, questi edifici diventano da consumatori a produttori di energia” (cfr. Michele Brunello).

Rendere leggibili online le informazioni sul consumo energetico degli edifici (vedi progetto Cambridge Solar Map) e sulla utilizzabilità dei suoli e dei tetti dal punto di vista della produzione energetica. Questa strategia vuole incentivare fenomeni virtuosi di competizione promuovendo agli utenti gli interventi più all’avanguardia.

Possibili leve di attuazione

  • Sviluppare un piano di utilizzo del suolo pubblico per promuovere manifestazioni e meccanismi di “movida mobile” e diffusa nel territorio;

  • definire un piano strategico per la rottamazione edilizia (di demolizione e ricostruzione) e per la ristrutturazione in chiave ecologica dello stock edilizio degli alloggi in pessimo stato di conservazione e dei manufatti di scarsa qualità architettonica oggi destinati a locazione pubblica;

  • costruzione di un sistema di monitoraggio sulla qualità degli edifici e sull’efficienza energetica al fine di veicolare gli interventi di risanamento e “rottamazione”;

  • intercettazione di fondi quali Horizon 2020, European Initiative on smart cities, Connecting Europe Facility (CEF), EU Set Plan;

  • intercettazione di fondi FESR 2014-2020 in quanto il 5% dei fondi vanno obbligatoriamente impiegati nella riqualificazione urbana;

  • agevolare finanziamenti come prestiti bancari, leasing, project financing, venture capital o certificati bianchi per la fornitura di apparecchiature o energia mediante ESCO (società che si assumono rischio sia tecnico che finanziario e remunerate sulla base dei risultati raggiunti dai progetti realizzati – D.Lgs. 115/2008 art. 2, comma 1, lett. i).


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> Obiettivi e strategie /2: Costruire il diritto alla città


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GLI ALTRI CAPITOLI DI ‘USO DEL SUOLO’:

> Un compito per la Metropoli

> Consumo di suolo e patrimonio edilizio

> Qualità e crescita del patrimonio edilizio abitativo

> Le energie rinnovabili nella Città Metropolitana di Venezia

> Riqualificazione energetica: due scenari

> Conclusioni agli scenari: incentivare il recupero

> I distretti del commercio

> Diritto alla città

> Criticità

> Enunciati prospettici

> Obiettivi e strategie /2: Costruire il diritto alla città

> Obiettivi e strategie /3: Natura e spazio costruito: la visione integrata