Le interviste
Attraverso le interviste e l’analisi delle trascrizioni è stato possibile isolare tre principali temi su cui si concentrano i ragionamenti degli esperti interrogati.
Il primo è il tema della rigenerazione urbana, che si potrebbe sintetizzare come il “[…] controllo quantitativo e qualitativo dell’estensione di manufatti e quindi passare da una crescita estensiva ad una crescita all’interno dei confini del consolidato” (cfr. Stefano Boeri). È chiaro che “il tema (delle caratteristiche costruttive del patrimonio esistente) è molto serio perchè riguarda il 50% del risparmio italiano, e riguarda il nostro debito pubblico” (cfr. Leopoldo Freyrie).
Il secondo riguarda l’accessibilità sia a livello di infrastrutture che di servizi e identifica quegli “[…] scenari che mettono in campo modifiche importanti nella mobilità e che permettono di costruire una nuova economia di spazi legati allo spostamento […]” (cfr. Paola Viganò) in quanto “il vantaggio competitivo (dell’istituzione della Città Metropolitana) è abitare le città a basso costo e avere servizi di mobilità efficienti per spostarci in tempi rapidi” (cfr. Francesco Finotto).
Il terzo tema riguarda lo spazio aperto e le pressioni esercitate su di esso in quanto “[…] anche la questione dell’inquinamento è una delle occasioni con cui si può immaginare la riduzione del consumo di suolo […] ricorrendo a strategie di rinaturalizzazione con cui si possono creare connotazioni di naturalità” (cfr. Paola Viganò).
Riepilogo delle criticità individuate:
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Si fatica a riconoscere l’importanza del sistema naturale e del sistema rurale nella lettura della Città Metropolitana di Venezia;
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troppe poche politiche di sostegno alla residenzialità nei centri città;
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la città metropolitana non si costituisce solo dei tre capoluoghi di provincia;
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mancanza di un modello di urbanizzazione flessibile e adattabile alle esigenze di sviluppo;
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mancanza di un piano unitario organico per le diverse realtà metropolitane territoriali;
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agevolare l’accessibilità ai centri e al territorio;
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scarsa apertura alla ricostruzione come processo rigenerativo (migliore della ristrutturazione in alcuni casi);
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scarsa integrazione pubblico e privato per la crescita della città.
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GLI ALTRI CAPITOLI DI ‘USO DEL SUOLO’: