Distribuzione territoriale dei lavoratori dell’innovazione: Padova la provincia più attrattiva
Si è detto che i lavoratori dell’innovazione nell’area metropolitana ammontano a oltre 135000. Vediamone ora la distribuzione territoriale. La prima tabella illustra i lavoratori dipendenti e parasubordinati: operatori dell’innovazione che contribuiscono a formare il personale delle unità locali sul territorio della Città Metropolitana composta dalle provincie di Padova, Venezia e Treviso. La seconda tabella offre i dati quantitativi sui lavoratori autonomi: le partite IVA la cui attività pertiene al settore dell’innovazione.
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Interrogando le tabelle 1 e 2 un dato emerge con chiarezza: Padova è l’area più attrattiva. Lo si vede tra i lavoratori dipendenti e parasubordinati (ben oltre 45.000, ossia poco meno del 40%), seguita da Treviso (poco meno di 35.000) ed infine da Venezia
(con poco meno di 31.000). Se invece guardiamo alla totalità dei lavoratori, le percentuali di distribuzione territoriale sono rappresentate dal grafico sottostante
La distribuzione nei settori di specializzazione: il vantaggio di Padova e l’eccellenza di Venezia nell’ambito artistico e museale
Disaggregando i dati per ambiti di specializzazione gli equilibri vengono confermati.
Lo si vede nella tabella n. 4 ( pagina successiva) che mostra – relativamente al mondo dei lavoratori a tempo determinato/indeterminato e parasubordinato – la distribuzione dei lavoratori dell’innovazione nei diversi settori in cui si articola questa “classe atipica”.
Padova esprime il maggior numero di lavoratori in quasi tutte le aree. Fanno eccezione alcuni servizi finanziari, e alcune attività riconducibili a funzioni pregiate di consulenza aziendale. A queste si devono aggiungere alcune occupazioni strettamente correlate all’offerta culturale-turistica: attività artisticoricreative e museali-archivistiche nelle quali la provincia di Venezia ha numeri decisamente superiori.
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