2.2. I Piani Strategici Metropolitani in Italia
Il Piano Strategico Metropolitano è indicato dalla Legge Delrio tra le sei funzioni fondamentali della Città Metropolitana e viene regolamentato dagli Statuti Metropolitani. Allo stato attuale solo Milano ha adottato il proprio Piano Strategico, mentre molte delle altre città hanno prodotto un documento di indirizzo o hanno già attivato il processo di partecipazione. Ecco la situazione sintetica dello stato dell’arte:
Città Metropolitana |
Documento di indirizzo al PSM |
Avvio processo partecipativo PSM |
Piano strategico Approvato |
Forte ruolo Zone Omogenee nel PSM |
Torino |
Si |
Si |
No |
Si |
Milano |
Si |
Si |
MAGGIO 2016 |
Si |
Bologna PSM 1.0 |
Si |
Si |
2013 |
No |
Bologna PSM 2.0 |
Maggio 2016 |
Si |
No |
No |
Genova |
Si |
Si (fino 31.01.2017) |
No |
n.d. |
Firenze |
n.d. |
Raccolta progetti in corso |
n.d. |
n.d. |
Roma |
Si (2015) |
n. d. |
n.d. |
n.d. |
Napoli |
n.d. |
n.d. |
n.d. |
n.d. |
Bari |
Si |
Accreditamento fino 16.12.16 |
No |
Si, da confermare |
Reggio Calabria |
Novembre 2013 |
n. d. |
No |
n.d. |
Venezia |
Si |
Raccolta progetti in corso |
No |
No, da confermare |
Stato di attuazione del PSM nelle Città Metropolitane italiane delle regioni a statuto ordinario.
Così come le architetture istituzionali delle Città Metropolitane italiane sono differenti per adattarsi alle peculiari condizioni locali di ogni città – che si è data il proprio statuto – così anche i Piani Strategici non sono normati nella loro articolazione. Se la metodologia Documento di indirizzo – processo partecipativo – Piano strategico è sostanzialmente costante in tutte le realtà analizzate, la questione della suddivisione del territorio e della rappresentanza in Zone Omogenee prevista dalla Legge 56/2014 all’articolo 1, comma 11, lettera c1, è invece oggetto di profonde differenziazioni nei processi e nei documenti di lavoro.
Sulle modalità di conduzione dei processi partecipativi, essi si sono svolti per la raccolta di progetti elaborati dai portatori di interesse della città. Non siamo purtroppo in grado di definirne l’efficacia che potrà essere valutata solo a termine dei processi in corso.
Seguono i tre casi esemplari analizzati per affinità possibili con il PSM della Città Metropolitana di Venezia: Bologna, Torino e Milano. Essi sono stati scelti in quanto PSM di Città Metropolitane in regioni sviluppate, con alle spalle differenti storie di pianificazione strategica volontaria e con differenti rapporti (sia per conflittualità che per cooperazione) con i livelli istituzionali più alti (rapporto Comune capoluogo-Provincia e Comune capoluogo-Regione).
1 L’articolo 1, comma 11, lettera c prevede che lo Statuto della Città Metropolitana: “Può prevedere, anche su proposta della Regione e comunque d’intesa con la medesima, la costituzione di Zone Omogenee, per specifiche funzioni e tenendo conto delle specificità territoriali, con organismi di coordinamento collegati agli organi della Città Metropolitana, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. La mancata intesa può essere superata con decisione della Conferenza metropolitana a maggioranza dei due terzi dei componenti”.